Costruzione antisismica
La costruzione di una casa a prova di terremoto è regolata da una serie di leggi che sono state promulgate a partire dagli anni '70. La legislazione è comunque intervenuta più seriamente solo dopo gli eventi sismici degli ultimi anni. L'attuale normativa infatti ha poco a che vedere con quella prevista per le costruzioni di soli pochi anni fa. La legge stabilisce quanto devono essere "armati" pilastri e travi, ossia quanto acciaio ci deve essere in proporzione al cemento, in misura tale da garantire la giusta risposta del fabbricato alle scosse dei terremoti. Gli edifici di nuova costruzione, per essere antisismici, devono possedere i requisiti di sicurezza "nei confronti di stati limite ultimi", ossia capacità di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali. La struttura deve essere progettata in modo tale che il degrado nel corso della sua vita nominale, purché si adotti la normale manutenzione ordinaria, non pregiudichi le sue prestazioni in termini di resistenza, stabilità e funzionalità. L'edificio antisismico deve quindi poter resistere a torsioni, flessioni, deformazioni, tagli, vibrazioni, fessurazioni, tensioni, corrosioni....
Intervenire su vecchie costruzioni per poter garantire un buon livello di resistenza sismica è spesso difficile e molto dispendioso e non sempre garantisce la stessa sicurezza di una casa di nuova costruzione. Partendo invece dalla progettazione di un edificio si possono mettere in pratica tutti gli accorgimenti e le soluzioni tecniche finora sperimentate che sicuramente aiuteranno gli abitanti della casa a dormire sonni tranquilli.